Il 23 luglio 2021 si sono aperti i giochi Olimpici di Tokyo 2020. Ebbene sì, non mi sono confusa con le annate. Come molti di voi sapranno (ma lo scrivo soprattutto per i futuri noi dalla memoria corta) le olimpiadi si sarebbero dovute svolgere nel 2020. Per colpa della pandemia si è posticipato di un anno, lasciando però intatto il successivo evento (Parigi 2024) così da mantenere intatta la ricorrenza di 4 anni in 4 anni e non saltare l’anno perso per la pandemia.
Con non poche difficoltà tecniche dovute ad una ancora non sicura situazione sanitaria, come dicevo il 23 luglio 2021 si sono aperti i giochi olimpici.
Non sono qui per parlarvi di sport. Per quanto da bambina abbia provato numerose discipline sportive, non è questo il tema del blog di oggi.
Mi piacerebbe invece ripercorrere con voi i loghi che si sono susseguiti di questa manifestazione, analizzando la simbologia i colori e le forme.
Se siete curiosi, iniziamo!
BREVISSIMI CENNI STORICI
Come moltissimi sanno, le prime olimpiadi vennero svolte in Grecia già nel 776 a.C. A quel tempo, era una manifestazione locale che comprendeva solamente una gara di corsa. Con il passare degli anni aumentarono anche le discipline, ma nel 393 d.C vennero vietate interrompendo così mille anni di giochi e sport.
CHI LE RISTABILÌ IN EPOCA MODERNA?
Fu Pierre de Coubertin, storico e pedagogista che durante un congresso alla Sorbona spiegò quanto sarebbe stato utile far rinascere le Olimpiadi. Nel 1896 si decise quindi di proporre la prima Olimpiade della storia moderna, ad Atene dove tutto ebbe inizio. I giochi furono un successo, tanto che Atene chiese di essere sempre la sede ufficiale dei giochi, ma il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) scelse che i giochi cambiassero di Stato ad ogni manifestazione, così dopo 4 anni fu Parigi ad ospitarli.

Photo by Bryan Turner on Unsplash
CINQUE CERCHI
Quando fu creata la manifestazione, Pierre de Cubertin descrisse anche il logo simbolo delle Olimpiadi. Ad ogni colore corrisponde un continente: blu per l’Oceania, nero per l’Africa, rosso per le Americhe, verde per l’Europa e giallo per l’Asia.
I 5 cerchi rappresentano i 5 continenti, mentre sono 6 i colori della bandiera olimpionica (viene considerato anche il bianco). I colori oltre a impersonare i continenti racchiudono anche tutte le bandiere dei paesi del mondo.
Scegliere il cerchio ed intrecciarlo tra altri cerchi diventa simbolo di fratellanza e unità per mostrare quell’unione tra popoli che solo lo sport è in grado di dare.
IL PRIMO LOGO DELLE OLIMPIADI
La prima manifestazione dei giochi moderni però non possedeva un vero logo, ma piuttosto un manifesto. Manifesto che comprendeva il logo della manifestazione (i cinque cerchi) un disegno dell’iconico monumento presente nella città che ospitava i giochi e anno e luogo della manifestazione.
Dal 1894 al 1956 ciò che troviamo come identificativo delle olimpiadi non sono loghi, ma manifesti per sponsorizzare l’evento.

IL PRIMO LOGO DELLE OLIMPIADI
La prima manifestazione dei giochi moderni però non possedeva un vero logo, ma piuttosto un manifesto. Manifesto che comprendeva il logo della manifestazione (i cinque cerchi) un disegno dell’iconico monumento presente nella città che ospitava i giochi e anno e luogo della manifestazione.
Dal 1894 al 1956 ciò che troviamo come identificativo delle olimpiadi non sono loghi, ma manifesti per sponsorizzare l’evento.

IL PRIMO LOGO DELLE OLIMPIADI
La prima manifestazione dei giochi moderni però non possedeva un vero logo, ma piuttosto un manifesto. Manifesto che comprendeva il logo della manifestazione (i cinque cerchi) un disegno dell’iconico monumento presente nella città che ospitava i giochi e anno e luogo della manifestazione.
Dal 1894 al 1956 ciò che troviamo come identificativo delle olimpiadi non sono loghi, ma manifesti per sponsorizzare l’evento.


ROMA 1960
Il primo logo definibile tale è quello per le Olimpiadi di Roma 1960. Disegnato, pare, da Armando Testa, rappresenta una Roma decisamente antica. La lupa così come l’anno scritto in numeri romani, richiama una storicità decisamente passata che forse poco si addice agli eventi che invece sono stati memorabili per quell’edizione delle Olimpiadi. Uno tra tutti l’avvento della televisione nella ripresa dei giochi sportivi.

ROMA 1960
Il primo logo definibile tale è quello per le Olimpiadi di Roma 1960. Disegnato, pare, da Armando Testa, rappresenta una Roma decisamente antica. La lupa così come l’anno scritto in numeri romani, richiama una storicità decisamente passata che forse poco si addice agli eventi che invece sono stati memorabili per quell’edizione delle Olimpiadi. Uno tra tutti l’avvento della televisione nella ripresa dei giochi sportivi.

ROMA 1960
Il primo logo definibile tale è quello per le Olimpiadi di Roma 1960. Disegnato, pare, da Armando Testa, rappresenta una Roma decisamente antica. La lupa così come l’anno scritto in numeri romani, richiama una storicità decisamente passata che forse poco si addice agli eventi che invece sono stati memorabili per quell’edizione delle Olimpiadi. Uno tra tutti l’avvento della televisione nella ripresa dei giochi sportivi.
TOKYO 1964
Modernità ed essenzialità: sono questi i capisaldi del logo di Tokyo 1964. Un logo conciso, semplice alla lettura, senza fronzoli. Il tondo rosso che richiama la bandiera giapponese e font e cerchi olimpici in un elegante oro.

TOKYO 1964
Modernità ed essenzialità: sono questi i capisaldi del logo di Tokyo 1964. Un logo conciso, semplice alla lettura, senza fronzoli. Il tondo rosso che richiama la bandiera giapponese e font e cerchi olimpici in un elegante oro.


CITTA’ DEL MESSICO 1968
A mio personalissimo avviso un bell’esercizio di creatività e modernità.
Il logo del Messico è un gioco di linee che portano ad un ulteriore gioco con i 5 cerchi olimpici. Un logotipo decisamente azzardato per l’epoca e la città ospitante, ma creativo che ebbe commenti positivi anche a distanza di anni.

CITTA’ DEL MESSICO 1968
A mio personalissimo avviso un bell’esercizio di creatività e modernità.
Il logo del Messico è un gioco di linee che portano ad un ulteriore gioco con i 5 cerchi olimpici. Un logotipo decisamente azzardato per l’epoca e la città ospitante, ma creativo che ebbe commenti positivi anche a distanza di anni.

CITTA’ DEL MESSICO 1968
A mio personalissimo avviso un bell’esercizio di creatività e modernità.
Il logo del Messico è un gioco di linee che portano ad un ulteriore gioco con i 5 cerchi olimpici. Un logotipo decisamente azzardato per l’epoca e la città ospitante, ma creativo che ebbe commenti positivi anche a distanza di anni.
MONACO 1972
Uno dei primi loghi che seppe introdurre l’immagine coordinata nel mondo delle Olimpiadi. Un sole a spirale che può essere declinato in qualsivoglia colore.
Non dimenticatevi di questo logo perchè alla fine dell’articolo probabilmente tornerà.

MONACO 1972
Uno dei primi loghi che seppe introdurre l’immagine coordinata nel mondo delle Olimpiadi. Un sole a spirale che può essere declinato in qualsivoglia colore.
Non dimenticatevi di questo logo perchè alla fine dell’articolo probabilmente tornerà.


MONTREAL 1976
Tornano presenti i 5 cerchi, ma diventa un logo poliedrico, dalle differenti letture. Le tre estremità superiori infatti possono essere lette insieme simboleggiando la lettera M. Oppure può essere osservato solo un allungamento, che identifica l’anello della corsa, oppure ancora, solamente i cerchi olimpici. Un logo poliedrico tinto di rosso a richiamare la bandiera canadese, ovvero quella della nazione ospitante.

MONTREAL 1976
Tornano presenti i 5 cerchi, ma diventa un logo poliedrico, dalle differenti letture. Le tre estremità superiori infatti possono essere lette insieme simboleggiando la lettera M. Oppure può essere osservato solo un allungamento, che identifica l’anello della corsa, oppure ancora, solamente i cerchi olimpici. Un logo poliedrico tinto di rosso a richiamare la bandiera canadese, ovvero quella della nazione ospitante.
MONTREAL 1976
Tornano presenti i 5 cerchi, ma diventa un logo poliedrico, dalle differenti letture. Le tre estremità superiori infatti possono essere lette insieme simboleggiando la lettera M. Oppure può essere osservato solo un allungamento, che identifica l’anello della corsa, oppure ancora, solamente i cerchi olimpici. Un logo poliedrico tinto di rosso a richiamare la bandiera canadese, ovvero quella della nazione ospitante.

MOSCA 1980
Un classico del design minimalista, il logo per i giochi di Mosca 80 è ricco di richiami alla politica socialista. Il rosso, la stella e quelle linee che dovrebbero richiamare in modo stilizzato il Cremlino. Tutto questo va inoltre collocato in un periodo politico complicato, in quanto piena guerra fredda. Un logo che doveva non solo comunicare i giochi, ma anche qualche cosa in più.

MOSCA 1980
Un classico del design minimalista, il logo per i giochi di Mosca 80 è ricco di richiami alla politica socialista. Il rosso, la stella e quelle linee che dovrebbero richiamare in modo stilizzato il Cremlino. Tutto questo va inoltre collocato in un periodo politico complicato, in quanto piena guerra fredda. Un logo che doveva non solo comunicare i giochi, ma anche qualche cosa in più.


LOS ANGELES 1984
Da una parte all’altra. Si pensa che questo logo sia la netta risposta degli americani ai russi di 4 anni prima. Un logo che richiama le linee e riporta le stelle della bandiera americana, assieme ai colori della bandiera. Un botta-risposta politico, non solo verbale quindi, ma anche tra loghi e comunicazione.

LOS ANGELES 1984
Da una parte all’altra. Si pensa che questo logo sia la netta risposta degli americani ai russi di 4 anni prima. Un logo che richiama le linee e riporta le stelle della bandiera americana, assieme ai colori della bandiera. Un botta-risposta politico, non solo verbale quindi, ma anche tra loghi e comunicazione.
LOS ANGELES 1984
Da una parte all’altra. Si pensa che questo logo sia la netta risposta degli americani ai russi di 4 anni prima. Un logo che richiama le linee e riporta le stelle della bandiera americana, assieme ai colori della bandiera. Un botta-risposta politico, non solo verbale quindi, ma anche tra loghi e comunicazione.

SEUL 1988
Il logo per i giochi di Seul 88 è il richiamo al simbolo “Samtaeguk”, tradizionale icona coreana che rappresenta il Paese. Lo stemma olimpico si sviluppa in due spirali: una centripeta che rappresenta le persone del mondo che arrivano a visitare la Corea per i giochi olimpici ed una centrifuga che rappresenta la marcia alla ricerca di felicità e prosperità.

SEUL 1988
Il logo per i giochi di Seul 88 è il richiamo al simbolo “Samtaeguk”, tradizionale icona coreana che rappresenta il Paese. Lo stemma olimpico si sviluppa in due spirali: una centripeta che rappresenta le persone del mondo che arrivano a visitare la Corea per i giochi olimpici ed una centrifuga che rappresenta la marcia alla ricerca di felicità e prosperità.

SEUL 1988
Il logo per i giochi di Seul 88 è il richiamo al simbolo “Samtaeguk”, tradizionale icona coreana che rappresenta il Paese. Lo stemma olimpico si sviluppa in due spirali: una centripeta che rappresenta le persone del mondo che arrivano a visitare la Corea per i giochi olimpici ed una centrifuga che rappresenta la marcia alla ricerca di felicità e prosperità.


BARCELLONA 1992
Le olimpiadi tornano in Europa ed il logo diventa quasi illustrato. Rappresenta una figura umana intenta quasi a saltare un ostacolo. I colori significativi richiamano, giallo e rosso, i colori della bandiera Spagnola, mentre il blu vuole simboleggiare il colore dell’oceano dove la Spagna si affaccia.

BARCELLONA 1992
Le olimpiadi tornano in Europa ed il logo diventa quasi illustrato. Rappresenta una figura umana intenta quasi a saltare un ostacolo. I colori significativi richiamano, giallo e rosso, i colori della bandiera Spagnola, mentre il blu vuole simboleggiare il colore dell’oceano dove la Spagna si affaccia.

BARCELLONA 1992
Le olimpiadi tornano in Europa ed il logo diventa quasi illustrato. Rappresenta una figura umana intenta quasi a saltare un ostacolo. I colori significativi richiamano, giallo e rosso, i colori della bandiera Spagnola, mentre il blu vuole simboleggiare il colore dell’oceano dove la Spagna si affaccia.
ATLANTA 1996
Atlanta sceglie un logo iscritto in un rettangolo colorato, si trovano però anche le versione a sfondo bianco con linee nere. Il significato del logo richiama ovviamente la torcia olimpica grazie a questa saggia composizione data dai cerchi e dal numero cento, in omaggio al centenario dei giochi. La fiamma poi si evolve in una stella così da richiamare la ricerca dell’eccellenza da parte degli atleti. Infine i colori, oro che richiama le medaglie migliori della competizione e verde che ricorda proprio la città ospitante chiamata anche Città degli Alberi.

ATLANTA 1996
Atlanta sceglie un logo iscritto in un rettangolo colorato, si trovano però anche le versione a sfondo bianco con linee nere. Il significato del logo richiama ovviamente la torcia olimpica grazie a questa saggia composizione data dai cerchi e dal numero cento, in omaggio al centenario dei giochi. La fiamma poi si evolve in una stella così da richiamare la ricerca dell’eccellenza da parte degli atleti. Infine i colori, oro che richiama le medaglie migliori della competizione e verde che ricorda proprio la città ospitante chiamata anche Città degli Alberi.

ATLANTA 1996
Atlanta sceglie un logo iscritto in un rettangolo colorato, si trovano però anche le versione a sfondo bianco con linee nere. Il significato del logo richiama ovviamente la torcia olimpica grazie a questa saggia composizione data dai cerchi e dal numero cento, in omaggio al centenario dei giochi. La fiamma poi si evolve in una stella così da richiamare la ricerca dell’eccellenza da parte degli atleti. Infine i colori, oro che richiama le medaglie migliori della competizione e verde che ricorda proprio la città ospitante chiamata anche Città degli Alberi.


SYDNEY 2000
Se in un primo momento si potrebbe pensare uno zero sforzo da parte degli australiani nel creare questo logo molto simile a Barcellona ‘92. Capiamo ben presto che seppur simili, questi due loghi sono in verità diversi e ben distintivi delle città che li ospitano.
L’atleta è raffigurato dalla composizione di alcuni boomerang e da un sole, due simboli che ben rappresentano Sydney e l’Australia. Il fumo della torcia, che ipotizziamo avere in mano, richiama la silhouette della Sydney Opera House, uno dei luoghi più iconici di Sydney. Un logo quindi ricco di simbologie e richiami al Paese ospitante.

SYDNEY 2000
Se in un primo momento si potrebbe pensare uno zero sforzo da parte degli australiani nel creare questo logo molto simile a Barcellona ‘92. Capiamo ben presto che seppur simili, questi due loghi sono in verità diversi e ben distintivi delle città che li ospitano.
L’atleta è raffigurato dalla composizione di alcuni boomerang e da un sole, due simboli che ben rappresentano Sydney e l’Australia. Il fumo della torcia, che ipotizziamo avere in mano, richiama la silhouette della Sydney Opera House, uno dei luoghi più iconici di Sydney. Un logo quindi ricco di simbologie e richiami al Paese ospitante.

SYDNEY 2000
Se in un primo momento si potrebbe pensare uno zero sforzo da parte degli australiani nel creare questo logo molto simile a Barcellona ‘92. Capiamo ben presto che seppur simili, questi due loghi sono in verità diversi e ben distintivi delle città che li ospitano.
L’atleta è raffigurato dalla composizione di alcuni boomerang e da un sole, due simboli che ben rappresentano Sydney e l’Australia. Il fumo della torcia, che ipotizziamo avere in mano, richiama la silhouette della Sydney Opera House, uno dei luoghi più iconici di Sydney. Un logo quindi ricco di simbologie e richiami al Paese ospitante.
ATHENS 2004
Atene 2004 riporta a casa le Olimpiadi e lo fa con un logo illustrato e semplice. Una corona di ulivo, simbolo delle antiche premiazioni, su sfondo blu che richiama i colori del mare e della zone rurali della Grecia. Un logo non troppo audace ma semplice nel suo insieme.

ATHENS 2004
Atene 2004 riporta a casa le Olimpiadi e lo fa con un logo illustrato e semplice. Una corona di ulivo, simbolo delle antiche premiazioni, su sfondo blu che richiama i colori del mare e della zone rurali della Grecia. Un logo non troppo audace ma semplice nel suo insieme.

ATHENS 2004
Atene 2004 riporta a casa le Olimpiadi e lo fa con un logo illustrato e semplice. Una corona di ulivo, simbolo delle antiche premiazioni, su sfondo blu che richiama i colori del mare e della zone rurali della Grecia. Un logo non troppo audace ma semplice nel suo insieme.


BEIJING 2008
Molto interessante a mio avviso è invece il logo delle olimpiadi tenute a Pechino nel 2008. La figura che sembra correre verso un traguardo sono la sapiente combinazione dei sigilli cinesi.
In questo logo vengono così racchiusi: la cultura cinese, il colore rosso simbolo del paese, ma anche l’accoglienza verso tutti coloro che parteciperanno a queste olimpiadi.

BEIJING 2008
Molto interessante a mio avviso è invece il logo delle olimpiadi tenute a Pechino nel 2008. La figura che sembra correre verso un traguardo sono la sapiente combinazione dei sigilli cinesi.
In questo logo vengono così racchiusi: la cultura cinese, il colore rosso simbolo del paese, ma anche l’accoglienza verso tutti coloro che parteciperanno a queste olimpiadi.

BEIJING 2008
Molto interessante a mio avviso è invece il logo delle olimpiadi tenute a Pechino nel 2008. La figura che sembra correre verso un traguardo sono la sapiente combinazione dei sigilli cinesi.
In questo logo vengono così racchiusi: la cultura cinese, il colore rosso simbolo del paese, ma anche l’accoglienza verso tutti coloro che parteciperanno a queste olimpiadi.
LONDRA 2012
Il logo per Londra 2012 scantenò le più diverse opinioni. L’intento fu quello di creare un logo giovane e dinamico che richiamasse i graffiti underground della città. Si cercò di creare un abile gioco tra 2012 e le iniziali LO dei primi due caratteri del logo,ma per molti fu considerato solamente un vero e proprio flop. Forse un azzardo troppo forte per un storico marchio come sono le Olimpiadi.

LONDRA 2012
Il logo per Londra 2012 scantenò le più diverse opinioni. L’intento fu quello di creare un logo giovane e dinamico che richiamasse i graffiti underground della città. Si cercò di creare un abile gioco tra 2012 e le iniziali LO dei primi due caratteri del logo,ma per molti fu considerato solamente un vero e proprio flop. Forse un azzardo troppo forte per un storico marchio come sono le Olimpiadi.

LONDRA 2012
Il logo per Londra 2012 scantenò le più diverse opinioni. L’intento fu quello di creare un logo giovane e dinamico che richiamasse i graffiti underground della città. Si cercò di creare un abile gioco tra 2012 e le iniziali LO dei primi due caratteri del logo,ma per molti fu considerato solamente un vero e proprio flop. Forse un azzardo troppo forte per un storico marchio come sono le Olimpiadi.


RIO 2016
Un logo dinamico e coinvolgente. Tre figure fluide che simboleggiano un ballo ondeggiato, armonico. Il logo è stato realizzato per richiamare proprio il popolo brasiliano festoso ed unito. I colori richiamano quelli tipici del popolo brasiliano e tutta la manifestazione si è basata su quattro pilastri importanti: diversità nell’armonia, energia contagiosa, natura esuberante e spirito Olimpico. Per Rio questa non fu solo un evento mondiale ma un tentativo di rilancio economico.

RIO 2016
Un logo dinamico e coinvolgente. Tre figure fluide che simboleggiano un ballo ondeggiato, armonico. Il logo è stato realizzato per richiamare proprio il popolo brasiliano festoso ed unito. I colori richiamano quelli tipici del popolo brasiliano e tutta la manifestazione si è basata su quattro pilastri importanti: diversità nell’armonia, energia contagiosa, natura esuberante e spirito Olimpico. Per Rio questa non fu solo un evento mondiale ma un tentativo di rilancio economico.

RIO 2016
Un logo dinamico e coinvolgente. Tre figure fluide che simboleggiano un ballo ondeggiato, armonico. Il logo è stato realizzato per richiamare proprio il popolo brasiliano festoso ed unito. I colori richiamano quelli tipici del popolo brasiliano e tutta la manifestazione si è basata su quattro pilastri importanti: diversità nell’armonia, energia contagiosa, natura esuberante e spirito Olimpico. Per Rio questa non fu solo un evento mondiale ma un tentativo di rilancio economico.
TOKYO 2020
Siamo così arrivati a Tokyo 2020. Vi ricordate quando vi ho scritto di tenere in mente il logo di Monaco 1997? Ecco, ripescatelo dalla memoria. Credo che ci siano molti spunti che vengano richiamati in questo logo. Qui i rettangoli prima compongono una scacchiera, poi a volte dei ventagli, tipici comunque della cultura orientale, per finire con la composizione di un fiore o una stella. Il grafico giapponese Aso Tokolo dichiara che questo luogo vuole richiamare l’armonia che deve esistere tra tutti i popoli. Ed effettivamente quale miglior momento di fare un così bell’appello, se non l’anno in cui vi è stata una pandemia mondiale?

TOKYO 2020
Siamo così arrivati a Tokyo 2020. Vi ricordate quando vi ho scritto di tenere in mente il logo di Monaco 1997? Ecco, ripescatelo dalla memoria. Credo che ci siano molti spunti che vengano richiamati in questo logo. Qui i rettangoli prima compongono una scacchiera, poi a volte dei ventagli, tipici comunque della cultura orientale, per finire con la composizione di un fiore o una stella. Il grafico giapponese Aso Tokolo dichiara che questo luogo vuole richiamare l’armonia che deve esistere tra tutti i popoli. Ed effettivamente quale miglior momento di fare un così bell’appello, se non l’anno in cui vi è stata una pandemia mondiale?

TOKYO 2020
Siamo così arrivati a Tokyo 2020. Vi ricordate quando vi ho scritto di tenere in mente il logo di Monaco 1997? Ecco, ripescatelo dalla memoria. Credo che ci siano molti spunti che vengano richiamati in questo logo. Qui i rettangoli prima compongono una scacchiera, poi a volte dei ventagli, tipici comunque della cultura orientale, per finire con la composizione di un fiore o una stella. Il grafico giapponese Aso Tokolo dichiara che questo luogo vuole richiamare l’armonia che deve esistere tra tutti i popoli. Ed effettivamente quale miglior momento di fare un così bell’appello, se non l’anno in cui vi è stata una pandemia mondiale?
